venerdì 25 settembre 2015

HIRSCH CONTRO CORBYN - di GILAD ATZMON


Hirsch contro Corbyn 
(19.9.15)

di   GILAD ATZMON

                                
                                              David Hirsch e Jeremy Corbyn













In una lettera aperta pubblicata nel Jewish Chronicle, il noto fanatico sionista David Hirsch fa sapere al leader dell’opposizione cosa dovrebbe fare se cerca la “fiducia degli elettori ebrei”. Come al solito, Hirsch ha prodotto un documento oscuro che rivela poco all’infuori del livello deludente del giudeo-centrismo sintomatico di Hirsh e di quelli del suo stampo.

Hirsh elenca i crimini di Corbyn: «Hai lavorato per Press TV, il canale di propaganda del regime iraniano e consiglia Russia Today, la versione di Putin. Appari in foto amichevoli con Hugo Chavez, con Hamas, con Gerry Adams (giorni dopo il bombardamento di Brighton) e con Hezbollah. Hai detto che la NATO è l’aggressore in Ucraina e che Daesh non è peggiore degli USA. Eri il presidente nazionale di “Stop the War” anche quando mostrava di appoggiare l’uccisione di soldati britannici. Hai celebrato l’anniversario della rivoluzione iraniana».

Eppure, nonostante questo quadretto, Corbyn ha vinto la leadership laburista con una schiacciante vittoria che ha lasciato parecchio indietro, isolati e umiliati, i blairiani e i Goyim del Sabato. Come è potuto succedere questo? Semplice, per la stragrande maggioranza dei laburisti, i “crimini” di Corbyn non erano un problema, ma anzi il contrario. I membri del partito laburista hanno fatto di Corbyn il loro leader perché sono d’accordo con la logica che sta alla base dei suoi argomenti e delle sue affiliazioni. Hanno scelto Corbyn come loro leader perché non erano soddisfatti della Lobby ebraica che va fuorviando la politica del loro paese.

Hirsch chiama in causa il fascismo come una faccenda di primaria importanza; ma ci si aspetterebbe che un accademico ebreo sappia cosa il fascismo è stato ed è. «Non si può iniziare una guerra con Daesh e Assad;ma deve essere chiaro che in linea di principio si sta accanto con quelli che combattono contro il fascismo e per la democrazia». Per questo accademico ebreo tanto Assad quanto Daesh sono “fascisti”. Suppongo che dentro l’universo solipsistico kosher il fascismo è alla base di tutto ciò che gli ebrei odiano. Ma la vera definizione di fascismo è un poco più sfumata. Il fascismo è una visione del mondo abbastanza chiara. È laico, nazionalista, socialista e guidato da un governo forte che è spesso autoritario. Daesh, o un qualsiasi altro sistema islamico di governo, non potrà mai essere fascista per definizione.

Il fatto che Hirsch non comprenda il fascismo è un poco sorprendente, ma vediamo cosa l’antisemitismo significhi per un accademico ebreo. C’è sempre stata una tentazione a immaginare gli ebrei come potenti, nell'atto di vendere per denaro gli oppressi agli sfruttatori. L’immagine degli ebrei come attivatori di ingiustizie, torcitori di parole e facitori di male scorre in profondità.

Io non vedo come Corbyn sia coinvolto con nessuna delle cose di cui sopra, e, da un punto di vista intellettuale, non posso capire perché è più “complottista” nel dire che gli ebrei sono “troppo potenti” piuttosto che nel pretendere che gli ebrei non siano affatto potenti. La questione se gli ebrei sono potenti può essere facilmente misurata con la statistica e la demografia. Tuttavia, se il potere ebraico è definito come il potere di impedirci di guardare nel potere ebraico, allora la “diffamazione antisemita” è il mezzo, lo strumento usato per attuare un simile potere.

«L'Antisemitismo» - Hirsch continua - «si mobilita intorno a un mito vile invece che intorno a una critica razionale». Resto di nuovo perplesso: è davvero “irrazionale” esaminare o criticare la politica e la cultura del gruppo di persone più potenti all’interno della nostra società? Era irrazionale la ricerca di Max Weber sul ruolo dei protestanti nel capitalismo? Sarebbe irrazionale l’esame delle radici culturali e ideologiche dell’aristocrazia britannica? Il sionismo era una promessa di rendere gli ebrei simili a tutti gli altri popoli. Come minimo, gli ebrei sionisti dovrebbero insistere affinché la cultura e la politica ebraica sia soggetta alla stessa critica ed alla stessa analisi come le altre culture.

Hirsch vuole che Corbyn dimostri di capire «la distinzione fra la critica di Israele e l’antisemitismo». Ma è una falsa distinzione. Il Jewish Chronicle, che ha pubblicato la lettera di Hirsch e aggregato forze contro Corbyn per due mesi, pretendeva di parlare in nome della “maggioranza degli ebrei inglesi”. Ma il Jewish Cronicle non è esattamente un giornale israeliano; esso è in realtà un giornale ebraico. L’organo che quindi pretende di rappresentare l’ebraismo britannico ed è stato assai critico verso Corbyn non è nemmeno un giornale israeliano; è un’istituzione ebraica britannica. La falsa distinzione di Hirsch ignora il fatto che Israele effettivamente definisce se stesso come Stato ebraico e sembra che la grande maggioranza delle istituzioni ebraiche supporta Israele e la sua esistenza come lo Stato solamente degli ebrei. La distinzione fra gli ebrei e il loro stato non è per nulla evidente. In effetti, la sola persona che può offrire uno strumento utile per affrontare l’argomento facendo uso di distinzioni nette fra ebrei, giudaismo ed ebraicità è il sottoscritto (Errante chi? Zambon editore).
La missiva di Hirsch sembra esprimere il desiderio che Corbyn diventi un sionista ebreo come Hirsch: «Tu dici che odi l’antisemitismo. Allora supporta quelli che lottano per la pace, non per Hamas e Hezbollah che combatte per la vittoria sugli ebrei piuttosto che per la pace con Israele”.

Corbyn ha vinto la leadership laburista nonostante la vile campagna ebraica contro di lui gestita dal Jewish Chronicle e dagli altri punti di vendita ebraici. Corbyn ha vinto la leadership laburista in parte perché vede degli amici in Hamas e Hezbollah.

Apparentemente, Hirsch vuole ripristinare il ruolo degli ebrei nel partito «Al momento, molti ebrei si sentono bloccati fuori del partito; tanto il partito laburista quanto il carnevale della gioia e dell’ottimismo. Il tuo nuovo Partito laburista non è sentito come un luogo sicuro per gli ebrei».

Suppongo che Hirsch possa essere corretto nella sua osservazione. Ma Corbyn non ha nulla a che fare con ciò. Il senso ebraico del rifiuto è chiaramente auto-inflitto ed è la conseguenza diretta della solita sindrome da stress pre-traumatico (Pre-TDS). I leaders della comunità ebraica britannica forse vogliono guardarsi nello specchio e ammettere che ancora una volta sono riusciti a mettersi nell’angolo.

Hirsch scrive a Corbyn “puoi portarti dietro molti di noi”, ma egli sa che questa è una menzogna. Corbyn non può portarsi nessuno dietro. La festa dell’odio ebraico contro Corbyn e il Partito laburista non si fermerà o attenuerà. Tuttavia, la vittoria di Corbyn non indica un netto declino del potere ebraico. La storia ebraica ci insegna che quando il potere ebraico declina, accade molto rapidamente e le conseguenze sono spesso tragiche. Speriamo che questa volta le cose saranno diverse, ma perchè questo accada gli ebrei devono imparare a rilfettere su se stessi. Invece di dire a Corbyn cosa fare per placare gli ebrei, Hirsch e i capi della comunità ebraica dovrebbero chiedersi perché l’opposizione agli ebrei va crescendo. Se i capi della comunità ebraica non riescono a trovare la risposta, io sarei lieto di dirigermi verso Golders Green (quartiere ebraico di Londra) e dar loro una breve lezione in cambio di un sacchetto di shekel.

(Traduziione di Antonio Caracciolo)

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