La piratesca aggressione imperialista Usa contro la Siria baathista è stata salutata con gioia dalla ‘’guerriglia’’ curda dell’YPG, separatisti etnici che la sinistra eurocentrica considera, sotto consiglio delle ONG clintoniane, dei rivoluzionari. La dichiarazione del leader dell’YPG, Salih Muslim, non lascia spazio al dubbio: ‘’Gli Usa non devono solo bombardare il regime ma tutte le forze che usano la violenza contro i civili’’ 1, una dichiarazione sconvolgente dato lo storico appoggio del Partito Ba’th alla causa curda. A cosa si riferisce questo burocrate dei salotti buoni occidentali?


Direi che è una vera beffa per la Sinistra Imperiale scoprire come Trump, il neofascista Trump, abbia, nel giro di pochi mesi, aumentato i rifornimenti verso gli etnicisti che, per la sinistra dello svacco e i movimentisti no global, sarebbero dei ‘’rivoluzionari libertari’’. L’YPG non si nasconde dietro un dito ed ammette ‘’Trump ci aiuta più di Obama’’ 2. Nemmeno una parola – come spesso capita nella tradizione degli opportunisti – sul razzismo di Trump o sul fatto che Obama, una volta diventato la marionetta di Killary Clinton, si sia trasformato in un guerrafondaio senza scrupoli meritevole d’essere processato per crimini contro l’umanità.
L’YPG è il ramo siriano del PKK, il quale mantiene la dicitura Partito dei lavoratori del Kurdistan. Il leader di quest’ultima organizzazione separatista, Cemil Bayik, si è congratulato con Trump per la vittoria elettorale 3. Domanda: non vi sembra strano che un leader ‘’antimperialista’’ si congratuli col neoeletto presidente della principale potenza imperialistica mondiale?
La realtà è ben diversa: l’YPG sta completando la pulizia etnica del nord della Siria dopo aver concordato con gli USA la costruzione di una base militare statunitense nel Rojava. Domanda: un giorno scopriremo che Kobane è stato un secondo Kosovo? Secondo la testimonanzia di Chris McGrane: “Ci sono report non ufficiali di un accordo tra curdi siriani e il governo degli Stati Uniti per “concedere” l’indipendenza delle regioni curde in Siria. Considerando il supporto che Stati Uniti e Israele hanno offerto alle milizie curde durante la guerra in Siria, questo è molto preoccupante. Indipendentemente da quanto rivendichino di essere progressisti i gruppi come le YPG (Unità di Protezione Popolare), ciò li renderà poco più che marionette dell’occidente per i piani di spartizione della Siria. Quelle organizzazioni della sinistra internazionale che parteggiano per questi gruppi hanno ingannato sé stessi aiutando di fatto l’imperialismo.” 4.
Il giornale sionista The Jerusalem Post rivela come diversi combattenti britannici nelle file curde chiedano il supporto attivo degli specialisti della pulizia etnica ( gli israeliani ) alla ‘’rivoluzione’’ del Rojava 5, mentre il volontario italiano, il pluripremiato Karim Franceschi, ammette ( con un certo entusiasmo. Bravo! ) che a Kobane: ‘’Ci sono inglesi, americani e tedeschi. Per un periodo ho combattuto insieme a un ragazzo di Israele. Ne ho visti morire tanti, purtroppo. L’ultimo una settimana fa: Heredem, il combattente più grande di Kobane. È stato il mio mentore’’ 6. Domanda: avete mai visto degli israeliani ( magari anche sionisti ) andare a combattere in America Latina o in Asia contro l’imperialismo Usa? Nessun esponente di sinistra si è mai fatto qualche domanda su questi ‘’volontari’’ pro-YPG. E’ proprio vero che il sonno della ragione genera mostri: i centri sociali vanno a braccetto con i paramilitari israeliani e britannici e con l’YPG sostenuto dagli USA e dalla NATO e tutto ciò non genera neanche un dubbio. Complimenti.

Bernard-Henri Levy (scrittore filosionista francese, regista del documentario Peshmerga) con dei guerriglieri curdi

Il sociologo marxista James Petras da molti anni critica la svolta filo-imperialista del PKK e il giornalista Fulvio Grimaldi ci offre una delle migliori analisi sulla destabilizzazione della Siria baathista. Leggiamo:
“Quanto ai vecchi surrogati, resteranno quelli fatti passare per moderati, FSA e Al Nusra, utilizzati dai turchi per il controllo della fascia di Siria conquistata. Il califfato, già in fuga da Mosul, dovrà sloggiare anche da Raqqa. I curdi dell’YPG hanno già fatto buona pratica con brutali pulizie etniche in altri territori arabi occupati, con il concorso delle bombe e delle forze speciali Usa. A Raqqa, capitale del Kurdistan, cioè del primo arto staccato dal corpo della Siria, si installerà un presidio curdo sotto bandiera Usa, prima governo “autonomo” e poi “indipendente”. Alla faccia dell’ONU. E con la sua criminale benedizione. Le frattaglie arabe, assire e turcomanne che, nelle cosiddette Forze Democratiche Siriane, fungono da cosmetico interetnico, vedranno monetizzata la perdita della propria nazione e identità. Quando, con protervia senza limiti, americani invasori e mercenari quinta colonna curdi si sono impadroniti della strada tra Aleppo e Raqqa, bloccando l’avanzata siriana, non si capiva che era in gioco buona parte del destino della Siria? Non si doveva prevenire e, semmai, intervenire, con tutti i mezzi? Magari paracadutando forze a sbaragliare il perfido progetto?‘’ 7
 Il PKK ha perso il rispetto dei marxisti palestinesi del FPLP ed in Iran, compresi gli Hezbollah libanesi, si parla del Grande Kurdistan come Secondo Israele. Il giornalista radicale Thierry Meyssan ha portato i documenti riguardanti la pulizia etnica del nord del Kurdistan. Domanda: quali altre frottole la Sinistra Imperiale ci racconterà sul Rojava?
L’YPG ha commesso diversi crimini contro i civili siriani ed ora appoggia i bombardamenti di Trump, in piena violazione del diritto internazionale. L’YPG si schiera con l’Alt right? A giudicare dai fatti sembra proprio che abbiano scelto da che parte stare.