martedì 20 giugno 2017

INTERVISTA CONCESSA DA MIKO PELED AL BISETTIMANALE "IL BIELLESE"


MIKO sara' a Biella il 22 giugno prossimo presso la sede ARCI 

Perché suo padre entrò in contrasto con Dayan per la Guerra dei Sei Giorni?

Mio padre, il Generale Matti Peled, che era membro dell'Alto Comando dell'esercito israeliano, stava facendo una forte pressione sul governo per dare il permesso di iniziare la guerra. Non si oppose a Dayan, si oppose al governo israeliano perché riteneva che non era sufficientemente "deciso", secondo lui, e che stava aspettando troppo a lungo per avviare la guerra. Non c'era problema con Moshe Dayan su questo. Ebbe, in seguito, un grave disaccordo con Moshe Dayan sul cosa fare dei territori conquistati ed ebbe dei disaccordi personali con lui perché era un corrotto.

Un'altra domanda. Suo padre ha detto: "La tesi secondo cui il pericolo di genocidio pendeva su di noi nel giugno 1967 e secondo cui Israele stava combattendo per la sua sopravvivenza fisica, non era altro che un bluff che era nato e cresciuto dopo la guerra".
In un dibattito radiofonico, il generale Peled ha anche detto: "Israele non è mai stato in un reale pericolo e non c'era alcuna prova che l'Egitto avesse qualche intenzione di attaccare Israele". Ha aggiunto che "l'intelligence israeliana sapeva che l'Egitto non era preparato per la guerra". La vigilia della Guerra dei Sei Giorni, suo padre era un falco, che cosa, in seguito, lo ha convinto che quella guerra fosse un inganno?

Credeva che Israele avrebbe dovuto usare la vittoria del 1967 e i nuovi territori per negoziare la pace. Vedeva che invece Israele stava progettando di mantenere i territori e la scusa che Israele aveva dato era che abbiamo bisogno dei territori per la "sicurezza" e che prima della guerra c'era una minaccia esistenziale per Israele. Naturalmente, questa era una menzogna. Così ha spiegato questa bugia. Nel mio libro vi sono le citazioni tratte dalle riunioni dei generali prima della guerra. Sono negli archivi dell’esercito israeliano. Mio padre e gli altri generali dicono che l'Egitto non è pronto per la guerra e quindi è un buon momento per attaccare!

Lei sostiene la causa palestinese, come distingue la posizione di Hamas con quella di Abu Mazen?

Hamas e Fatah rappresentano due legittimi movimenti all'interno della politica palestinese. Ci sono molti altri gruppi e non dobbiamo limitare tutta la Palestina a due movimenti che operano su una piccola parte della Palestina, in Cisgiordania e a Gaza. Essi rappresentano solo due partiti. Devo dire che Hamas è stato eletto democraticamente, ma per più di dieci anni il Primo Ministro eletto democraticamente dall'autorità palestinese è sotto assedio in una prigione a cielo aperto nella Striscia di Gaza e non riconosciuto o accolto da alcun governo occidentale. Ma ci sono altri partiti, altri movimenti. Ci sono i rifugiati nei campi che oggi non sono rappresentati politicamente e ci sono palestinesi del 1948, con cittadinanza israeliana di seconda classe che seguono altri movimenti politici.

Come ebreo israeliano, come concilia questa posizione con alcune frange estremiste palestinesi che negano il diritto all'esistenza dello Stato israeliano?

Nessun regime colonialista razzista ha il diritto di esistere. Israele è un progetto colonialista di insediamento con un governo di apartheid che dà privilegi speciali agli immigrati ebraici a scapito di persone native palestinesi. Come si può accettare questo? Israele sta occupando la Palestina da 69 anni, Israele commette crimini di guerra, massacri e pulizia etnica. Come può qualcuno dire che Israele ha il diritto di esistere? Gli ebrei israeliani come me, sono come i bianchi del Sudafrica. Siamo i figli e i nipoti dei colonialisti. Naturalmente abbiamo il diritto di vivere, ma non essere una società privilegiata. Abbiamo solo il diritto di vivere con piena parità di diritti come i palestinesi. Ma finché Israele è un occupante con un regime di apartheid, non ha diritto di esistere.

Quale, secondo lei, sarebbe la soluzione giusta per il problema arabo-israeliano?

Se crediamo nella giustizia, nell'uguaglianza, nei diritti umani allora dobbiamo combattere per creare un unico Stato democratico in tutta la Palestina. E voglio dire tutta la Palestina! Dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo. Dobbiamo trasformare Israele in uno stato democratico con piena parità di diritti. Ciò significa piena uguaglianza per i palestinesi e gli ebrei, il ritorno dei profughi palestinesi, liberare tutti i prigionieri politici, liberare Gaza e porre fine all'occupazione militare israeliana. Gli ebrei ei palestinesi possono vivere in pace, insieme ma solo in uno stato democratico con pari diritti.

(Traduzione di Diego Siragusa)




ENGLISH  VERSION


1)Why did your father oppose Dayan for the 6-day War?

My father General Mati Peled, who was a member of the Israeli army high command was pushing hard for the government to give permission to start the war. He did not oppose Dayan he was opposing the Israeli government because he felt they were not “decisive” enough for him and were waiting too long to start the war.  There was no issue with Moshe Dayan about this. He had a serious disagreement with Moshe Dayan later, what to do with the territories and he had personal disagreement with Dayan because Dayan was corrupt.

2) Another question. Your father said: “The thesis according to which the danger of genocide hung over us in June 1967, and according to which Israel was fighting for her very physical survival, was nothing but a bluff which was born and bred after the war.”

In a radio debate Peled also said: “Israel was never in real danger and there was no evidence that Egypt had any intention of attacking Israel.” He added that “Israeli intelligence knew that Egypt was not prepared for war.” - Question: On the eve of the Six-Day War your father was a hawk, what did he do afterwards convinced him that that war was a deception?

He believed Israel should use the 1967 victory and the new territories to negotiate peace. He saw that instead Israel was planning to keep the territories and the excuse israel gave was that we need the territories for "security" and that before the war there was an existential threat for Israel and of course that was a lie. So he exposed this lie. In my book I have quotes from the meetings of the generals before the war. They are in the Israeli army archives. My father and the other generals say that Egypt is not ready for war and so it is a good time to attack!


3) You support the Palestinian cause, but do you distinguish between Hamas and Abu Mazen?

Hamas and Fateh represent two legitimate movements within Palestinian politics. There are many other groups and we should not limit all of Palestine to two movements who operate on a small part of Palestine, The West Bank and Gaza. They represent only two parties. I must say that Hamas was elected democratically but for more than ten years the democratically elected Prime Minister of the Palestinian authority is under siege in an open-air prison in the Gaza Strip and not recognized, or welcomed by any Western government.  But there are other parties, other movements. There are refugees in camps who are not represented politically now, and there are Palestinians of 1948, with second class Israeli citizenship who have other political movements.

4) As an Israeli Jew, how do you conciliate this position with some extremist Palestinian fringes denying the right to exist of the Israeli state?

No racist colonialist regime has a right to exist.  Israel is a settler-colonialist project with an apartheid government that gives special privileges to Jewish immigrants at the expense of Palestinian native people. How can anyone accept that? Israel is occupying Palestine for 69 years, Israel is committing war crimes and massacres and ethnic cleansing. How can anyone say Israel has a right to exist? Israeli Jews like me, we are like the white people of South Africa. We are the children and grandchildren of settler-colonialists. So of course we have a right to live, but not as a privileged society. We only have a right to live with full equal rights as Palestinians. But as long as Israel is an occupier with an apartheid regime, it has no right to exist.

5) Which, in your opinion, would be the right solution to the Arab-Israeli problem?

If we believe in Justice, in equality, in human rights than we must fight to create a single democratic state in all of Palestine. And I mean all of Palestine! From the Jordan River to the Mediterranean Sea. We must transform Israel into a democratic state with full equal rights.  That means full equality for Palestinians and Jews, the return of Palestinian refugees, free all political prisoners, free Gaza and end the Israeli military occupation.  Jews and Palestinians can live in peace, together but only in a democratic state with equal rights.



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